Chi è Vincenzo Italiano: carriera, tattica, vita privata

Vincenzo Italiano siede sulla panchina della Fiorentina dal 1° luglio 2021: il contratto in essere è in scadenza il prossimo 30 giugno 2024 ma non è detto che non arrivi un rinnovo, essendoci l’opzione sul contratto attualmente in essere. La guida dei gigliati rappresenta la seconda vera esperienza ad alti livelli. In precedenza, ha guidato lo Spezia dal 1° luglio 2019 al 30 giugno 2021, collezionando 86 partite e una media punti di 1,37 per match. La sua carriera di allenatore è però iniziata nel lontano 2014, in qualità di vice all’Unione Venezia. Sono seguiti due anni alla Vigontina, prima come allenatore giovanile e poi della prima squadra, poi Arzignano e Trapani.

In quanto a calcio giocato, invece, Italiano non ha mai brillato e il punto più alto della sua carriera sono state, probabilmente, le avventure a Chievo, Verona e Genoa. Con le due sponde di Verona è riuscito a vincere due campionati di Serie B e rappresentano gli unici trofei nel suo personale palmarès. Sono seguite poi alcune parentesi a Padova e Perugia fino al Lumezzane, squadra in cui ha annunciato il ritiro nell’estate del 2014.

Diverse soddisfazioni stanno arrivando dalla sua esperienza con i viola, nonostante un rapporto non sempre idilliaco con la proprietà statunitense. I successi più prestigiosi, fino a questo momento, sono arrivati nel corso della precedente annata, chiusasi con ben due finali disputate, una in Europa e una in Italia. Sul palcoscenico europeo è arrivata la finale contro il West Ham, persa anche a causa di una panchina molto più corta rispetto all’avversario inglese. Quest’anno potrà però riprovare la corsa al trofeo: le quote sulle partite di Conference League non possono non tenere in considerazione del percorso dello scorso anno e pur non essendo la prima favorita, rientra nella griglia delle potenziali vincitrici della competizione.

L’altra finale raggiunta è stata quella di Coppa Italia contro l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri sono stati superiori ai viola nel corso della sfida, dimostrando una maggiore familiarità con partite del genere e gestendo meglio la pressione che ne deriva. Si è trattato, in ogni caso, di un risultato importante perché è importante tener presente che la Fiorentina non alza un trofeo da oltre vent’anni. L’ultimo è stato proprio la Coppa Italia ma è necessario tornare alla stagione 2000/2001, vittoriosa contro il Parma.

Il modulo che ha caratterizzato fin qui la sua esperienza alla guida dei toscani è stato senza dubbio il 4-3-3, usato nella maggior parte delle sfide. Nella nuova stagione 2023/2024 ha fortemente voluto l’arrivo di Arthur, in prestito dalla Juventus, fondamentale per la creazione di geometrie in mezzo al campo. La vera incognita è però legata alla tenuta fisica del giocatore, ciclicamente vittima di infortuni di natura muscolare che ne hanno compromesso la carriera. Nel reparto arretrato, invece, i due riferimenti sono Milenkovic e Biraghi, attorno ai quali si sviluppa la difesa: il primo nella posizione di centrale, il secondo sulle corsie laterali. Fiore all’occhiello è però il reparto offensivo, che potenzialmente potrebbe offrire molti più gol considerando la mole di gioco creata con interpreti come Kouamé, Gonzalez e soprattutto Bonaventura, che sta vivendo una seconda giovinezza in maglia viola dopo la fine del rapporto con il Milan.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *